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La vicepreside Mariateresa Tufano e la docente Nunzia Teschio pronte per la pensione. L’omaggio della comunità scolastica.

Pubblicato in data 29 giu 2024
Ultima Revisione in data 29 giu 2024

 

Dal primo settembre saranno in pensione Mariateresa Tufano, vice preside dell’istituto comprensivo Don Lorenzo Milano e la docente di Scuola Primaria, Nunzia Teschio.  La serata dell’altro giorno è stata specialissima in quanto i colleghi, e non solo, le hanno volute salutare e ringraziare. I Dirigenti precedenti,  Margherita Contesso e Raffaele Palomba, ed il Dirigente attuale, Aniello Ruocco, hanno avuto parole di apprezzamento per le docenti, ne hanno elogiato le doti umane e professionali, la disponibilità nella collaborazione, l’apertura agli altri.

Alle docenti sono stati dedicati messaggi, lettere, poesie dai tanti “compagni di viaggio” incontrati nella pluriennale esperienza di insegnante e, per la Tufano, anche di collaboratrice dei dirigenti scolastici. Tutti hanno espresso piena ammirazione per la professione e per i relativi incarichi svolti con passione, un "mestiere" in cui si sono impegnate con dedizione assoluta. Ai saluti e ai festeggiamenti ha preso parte anche il personale Ata conosciuto negli anni, e per la docente Tufano, emozionante è stata la presenza di un alunno per ogni ciclo scolastico. Il clima di entusiasmo, commozione e gratitudine è la dimostrazione che le docenti hanno lasciato un segno e che hanno speso bene la carriera. Le parole non sono sufficienti per dire tutto il bene che le docenti hanno prodotto con il loro amorevole fare: e tutti, ieri sera, erano lì per ringraziarle di ciò che hanno donato alla scuola tutta e alla Comunità, con la speranza che possano portare sempre con sé la bellezza del loro lavoro.

Infinitamente GRAZIE da tutta la comunità.

Le dedichiamo i versi de “Il Commiato” di Khalil Gibran:

Io sono meno impaziente del vento, tuttavia devo andare.

Per noi, viandanti eternamente alla ricerca della via più solitaria,

non inizia il giorno dove un altro giorno finisce,

e nessuna aurora ci trova dove ci ha lasciato al tramonto. 

Anche quando dorme la terra, noi procediamo nel viaggio.

Siamo i semi della tenace pianta,

ed è nella nostra maturità e pienezza di cuore che veniamo consegnati al vento e dispersi.

Il linguaggio poetico traduce con estrema efficacia l’esperienza esistenziale dell'impermanenza e della precarietà dei fatti umani, dell'essere transeunte che fa parte del nostro destino individuale. Di straordinariamente bello nei versi c’è l’idea della continuità e del rinnovo: i semi, che siamo noi, una volta consegnati al vento e dispersi, possono finire su altro terreno fertile e lì ancora germogliare e fiorire. E per dare più forza al messaggio, aggiungiamo, c’è qualcosa di più forte del vento, che ci può portare ovunque, anche a mete insospettate: la volontà umana, la determinazione, un progetto di vita da perseguire e portare a compimento.

Pertanto, carissime docenti, ci impegneremo a rendere la VOSTRA scuola sempre migliore!

 

 

 

 

 

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